Obiettivo impronte digitali sostenibili

19.10.22

Obiettivo impronte digitali sostenibili

Negli ultimi anni c’è una tematica che è diventata di primaria importanza, e che implica una buona dose di responsabilità civile ed etica, alla quale non ci si può più sottrarre: la sostenibilità.

La premessa

Negli ultimi anni c’è una tematica che è diventata di primaria importanza, e che implica una buona dose di responsabilità civile ed etica, alla quale non ci si può più sottrarre: la sostenibilità.

Abbiamo per questo scavato a fondo non soltanto nella nostra quotidianità, ma anche nella nostra identità, per capire come adottare un atteggiamento che favorisse la sostenibilità sotto svariati punti di vista. Abbiamo così redatto il reportage di questo nostro percorso che mira ad adottare le migliori logiche eco-friendly, favorendo il riciclo dei materiali e raggiungendo obiettivi relativi anche alla comunicazione che siamo certi vi sorprenderanno.

Come e quando si è sviluppata una sensibilità spiccata nei confronti del tema sostenibilità?

Nel 2001 la Commissione Europea stilò il cosiddetto Libro Verde, un documento dove si poneva l’accento sulla Responsabilità Sociale d’Impresa. Le aziende venivano così incoraggiate ad assumersi un forte impegno sociale volto a effettuare scelte produttive e di gestione che non impattassero sulla società.

Questo implicava adottare processi che limitavano l’impatto ambientale dell’impresa sul territorio, favorendo atteggiamenti etici e sostenibili, nell’ottica di un futuro migliore.

Nel 2015 l’Onu definì 17 obiettivi legati tra loro che miravano a garantire un futuro migliore e più sostenibile per tutti. Noti come Agenda 2030, questi paradigmi forniscono le istruzioni per soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni.

Gli obiettivi sono:

  • povertà zero
  • fame zero
  • buona salute e benessere per le persone
  • educazione paritaria e di qualità
  • parità di genere
  • acqua pulita e servizi igienico-sanitari
  • energia pulita e accessibile
  • lavoro dignitoso e crescita economica
  • imprese, innovazione e infrastrutture
  • riduzione delle disuguaglianze
  • città e comunità sostenibili
  • consumo e produzione responsabile
  • riduzione dei cambiamenti climatici
  • vita sott’acqua; vita sulla terra
  • pace, giustizia e istituzioni solide
  • partnership per raggiungere gli obiettivi identificati

Grazie a questi obiettivi, sono state identificate le priorità su cui lavorare per lo sviluppo del millennio. È stato tracciato un protocollo che, unendo le forze di tutti i paesi, sia quelli in uno stato di sviluppo avanzato, sia quelli in via di sviluppo, mira a una soluzione globale. 

Queste azioni si sono tradotte in una chiamata concreta alla sostenibilità che coinvolge non soltanto le singole persone, ma anche le aziende che dovevano adempiere a una serie di requisiti. La CSR (Responsabilità Sociale d’Azienda) diventa così un valore essenziale per la crescita delle organizzazioni, coinvolgendo tutti i dipendenti e contribuendo al loro successo.

Cosa significa oggi essere sostenibili per le aziende?

Oggi perseguire la sostenibilità nelle aziende significa promuovere atteggiamenti virtuosi, adottare una cultura aziendale, sociale e ambientale all’insegna della consapevolezza, della responsabilità e dell’etica. Il fine ultimo è avere una produzione che non ha come obiettivo unico il fatturato, ma uno sviluppo che alimenta il benessere sociale, territoriale e ambientale.

Essere sostenibili nelle aziende significa migliorare i processi aziendali, investire le risorse in modo razionale, ridurre gli sprechi e di conseguenza i costi. Non da ultimo (e noi che ci occupiamo di marketing e comunicazione lo sappiamo bene) essere un’azienda sostenibile contribuisce a diffondere una brand reputation positiva.

In Italia tutto ciò si è inserito in un contesto sociale nel quale anche le singole persone pongono sempre più attenzione alla sostenibilità, considerandola un fattore chiave per il futuro. In particolare la generazione Z, sotto l’egida dell’attivista Greta Thunberg, è la fascia di popolazione più proattiva rispetto a questo tema.

Quali sono i comportamenti che abbiamo adottato per essere sostenibili nella nostra quotidianità?

Investimenti sostenibili, energia rinnovabile, riciclo dei materiali, riduzione dell’uso della plastica sono solo alcuni degli aspetti che riguardano un corretto approccio a favore della sostenibilità in azienda. Le grandi imprese si compiono però partendo anche dai piccoli gesti, che messi insieme contribuiscono a creare un ecosistema virtuoso. Vediamo quindi qual è il protocollo che abbiamo messo in atto rispetto a questo tema.


La raccolta differenziata

Sembrerà scontato ma non lo è. Differenziare i rifiuti è tutt’oggi una pratica prioritaria per attuare le logiche volte alla sostenibilità. Dividere la spazzatura a seconda della sua tipologia, favorisce il processo in base al quale essa può tornare ad essere una materia prima di utilizzo (grazie al riciclo) e al contempo diminuisce il quantitativo che accede in discarica per lo smaltimento (spesso saturandola). Umido, plastica, vetro, metalli, cartone e rifiuti indifferenziati vengono scrupolosamente suddivisi per garantire il riciclo dei materiali.

 

Il riciclo della carta

Un caso particolare di riciclo riguarda l’utilizzo della carta in ufficio. Se da un lato la scelta di utilizzare carta proveniente da cartiere certificate FCA è ormai scontato, dall’altro quante volte si stampano presentazioni e documenti che poi non hanno un ruolo fondamentale e finiscono nel fondo dei nostri cassetti? Il passo dai cassetti al cestino della carta rischia spesso di essere troppo breve. Per questo è nostra cura conservare i materiali stampati e rilegarli in risme alternative, da utilizzare nel retro non stampato come blocchi per gli appunti. Per alcuni non avranno l’appeal cool delle copertine luccicanti dei più noti brand di cancelleria, ma per noi assolvono un compito ben più prioritario: limitano gli sprechi.


No plastica, sì borracce!

Questo è un cambiamento che abbiamo adottato svariati anni fa e di cui andiamo particolarmente orgogliosi. Nel nostro spazio adibito ai momenti ricreativi, abbiamo un distributore di acqua, direttamente collegato alla rete idrica, che consente un filtraggio dell’acqua ottimale e un risparmio assoluto sotto ogni punto di vista. Zero costi di trasporto, zero bottiglie di plastica da gettare ogni giorno e nel nostro caso anche zero bicchieri di plastica. Grazie infatti alle borracce personalizzate, riusciamo a recuperare l’acqua senza ricorrere a fastidiosi sprechi.  

 

Sì ai mezzi pubblici e all’utilizzo delle biciclette

Diciamoci la verità, la nostra location centrale, alle porte di Venezia, è senz’altro strategica anche dal punto di vista della sostenibilità. Dotata di ampio parcheggio interno, la nostra sede è in realtà fornita molto bene anche per quanto riguarda i trasporti pubblici. Situata a un paio di km dalla stazione centrale di Mestre, essa è opportunamente collegata ai centri più vicini con un ramificato servizio di autobus urbani molto efficiente. Allo stesso modo la nuova e lunghissima pista ciclabile è il mezzo perfetto per fare esercizio ed essere sostenibili!


Le innovazioni in un’ottica di sostenibilità non si limitano però alle sole abitudini della persona, ma riguardano anche il nostro approccio lavorativo e di conseguenza nei confronti dei clienti. Non a caso abbiamo elaborato un piano strategico per produrre contenuti digitali massimizzando i processi e l’utilizzo stesso dei prodotti e dei servizi da noi erogati. Tutti i dettagli a seguire.

Cosa significa per un’agenzia di comunicazione produrre in modo sostenibile?

Tra i compiti che assorbono più energie in termini di tempo e sforzi, ci sono senz’altro l’elaborazione delle strategie di comunicazione, la creazione di siti web performanti, ma soprattutto la creazione di contenuti digitali. Per questo abbiamo deciso di dedicare un approfondimento specifico e legato a quest’ultimo punto.


La sostenibilità dei contenuti digitali coordinati

Quante volte dopo la creazione di un contenuto, che ha comportato un certo effort nell’ideazione e nella produzione (ideazione del concept, realizzazione del contenuto grafico/fotografico/video, condivisione dello stesso, utilizzo dell’advertising, gestione dei commenti) si è stati colti da un senso di smarrimento rispetto all’utilizzo limitato di quello stesso contenuto? Molte. Per questo motivo abbiamo adottato un approccio sostenibile anche rispetto ai contenuti, e che prevede il riutilizzo degli stessi su più piattaforme, opportunamente modulati in formati differenti.

Lo abbiamo visto ampliamente nella prima parte di questa nostra riflessione legata alla sostenibilità: essere virtuosi in questo ambito non riguarda soltanto l’utilizzo corretto delle materie prime, ma anche la gestione delle risorse e del tempo.

Che si tratti di campagne pubblicitarie, video informativi, infografiche, testi di blog, abbiamo particolarmente a cuore un aspetto fondamentale: la coordinazione della comunicazione in ogni sua piattaforma. Questo non significa che ogni ambiente digitale debba avere il medesimo contenuto nel medesimo formato, ma significa che ognuno di essi deve avere una comunicazione coerente per visual brand identity e tone of voice. Questo approccio, oltre a contribuire al rafforzamento e alla diffusione della brand identity, si rivela proficuo anche dal punto di vista della sostenibilità.

Facendo un esempio concreto, quando si tratta di realizzare una campagna shooting, prevediamo fin da subito di ricavare attraverso di essa i materiali da utilizzare sul sito, sui social, all’interno dei documenti per la stampa (brochure, cataloghi, etc.) YouTube e così via.

Digital Hub, una piattaforma per la diffusione e il riutilizzo dei contenuti

Sapete ad oggi qual è la vita media di un post organico su Facebook e Instagram? Tra le 15 e le 21 ore (senza contare il fatto che oggi la portata organica di pagine e brand è davvero molto bassa), un’inezia se si pensa a tutte le risorse che si sono dovute mettere in campo per realizzarlo. 

Per massimizzare la diffusione di un contenuto e il suo ri-utilizzo, abbiamo ideato una piattaforma digitale che, come una sorta di mega repository online, custodisce tutti i contenuti digitali creati, pronti per essere riutilizzati e condivisi con un pubblico mirato al momento giusto.

L’idea di Digital Hub è nata proprio durante la nostra quotidianità lavorativa: producendo un gran numero di contenuti (formativi, informativi, emozionali, etc.) ci siamo resi conto di quanto spesso fosse necessario recuperarli per diffonderli nuovamente in base a richieste specifiche di utenti online e non solo.

Lavorando spesso a supporto anche dei reparti commerciali delle aziende, agenti e country manager chiedevano di poter utilizzare i contenuti da noi creati per occasioni specifiche come incontri di lavoro, trattative commerciali, meeting forza vendita, etc. Garantendo loro l’accesso a un luogo digitale sicuro, dove tutti i materiali vengono opportunamente organizzati e custoditi, rivenditori, manager, rappresentanti e altri possono ora recuperare cataloghi, foto, video, brochure, infografiche, post social in qualsiasi momento e senza alcuna difficoltà.

Le possibilità di Digital Hub non si fermano qui. Sarà nostra cura pubblicare a breve una guida completa per il suo utilizzo. 

Sì alle call che riducono tempi, distanze, consumi e inquinamento

Diciamoci la verità, le limitazioni dovute a Covid-19 ci hanno spinto a sostituire gli incontri in presenza con i meeting online. Questa pratica è tutt’oggi una buona consuetudine perché ci consente di ottimizzare i tempi, ridurre i consumi dovuti agli spostamenti fisici e soprattutto l’inquinamento generato. Per queste ragioni, quando possibile, preferiamo utilizzare strumenti di condivisione efficaci e istantanei come Zoom, Google Meet, Teams etc.

Basta inquinare il web!

Un’altra forma di inquinamento, che stiamo combattendo in modo sistematico, è quella del web. Cosa intendiamo con inquinamento del web? Intendiamo tutti quei siti internet vecchi e instabili, che occupano la rete in modo inappropriato.

Quali sono i siti internet inquinanti?

  • Quelli che hanno un layout vecchio o improbabile o di difficile consultazione.
  • Quelli con contenuti di scarsa qualità (addirittura ci sono siti con contenuti autogenerati dal web o di prova del template scaricato).
  • Quelli che ancora oggi non hanno l’ottimizzazione mobile, nonostante per quasi tutti i settori la maggior parte del traffico sia prevalentemente da telefono.
  • Le piattaforme che non si indicizzano nei motori di ricerca.
  • Quelli che non si visualizzano con determinati browser.
  • I siti lenti
  • Quelli con grandi falle dovute ai plugin non aggiornati (e quindi facilmente bersaglio di spam).
  • I siti web realizzati con CMS open source con temi obsoleti, rallentati da plugin installati senza le competenze tecniche opportune.
  • I siti web hackerati.
  • I siti caricati su server scadenti che al minimo sovraccarico smettono di funzionare.

Per sconfiggere la diffusione di questo tipo di piattaforme abbiamo adottato una serie di prassi, oggi consolidate, che sono alla base della nostra quotidianità. Tra questa c’è l’adozione di October CMS come piattaforma di sviluppo e in particolare il framework Laravel.

Abbiamo scelto questa soluzione per ovviare alla maggior parte dei problemi sopra elencati, per non avere falle di sicurezza, perdite di funzionalità, per avere layout flessibili, poter reggere flussi di traffico intensi, e soprattutto per essere scalabili.

Se desiderate approfondire questa tematica, a breve pubblicheremo un approfondimento dedicato.

La sostenibilità è un percorso che ha raggiunto il suo obiettivo?

Il percorso verso la sostenibilità non è soltanto un insieme di mezzi che mirano al medesimo obiettivo, è piuttosto un approccio multisettoriale che non può e non deve considerarsi concluso. Il suo fine non è infatti solo quello di garantire un maggior benessere ambientale, sociale e umano, ma anche di mantenerlo nel tempo, per garantire alle generazioni future un’esistenza dignitosa.  

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